A Bruxelles da un po’ di tempo si discute su uno dei pilastri dell’Unione Europea e simbolo del sistema economico Comunitario, spesso rappresentato anche come uno dei simboli dell’austerità, ovvero il famoso Patto di Stabilità e Crescita (#PSC).
Ma cos’è esattamente questo Patto
Il PSC nasce appunto insieme a tanti altri regolamenti fondativi dell’Unione economica e monetaria e fu creato per dare parametri di misura fissi per i conti pubblici dei Paesi aderenti.
Infatti il Patto essenzialmente si riassume in 2 punti, che spesso sentiamo ripetere in loop in televisione:
Il rapporto tra la differenza tra uscite ed entrate e PIL (Deficit) non oltre il 3%
Il rapporto tra debito pubblico e PIL non oltre il 60%.
Nel caso in cui un Paese sforasse questi limiti si incorre prima in un avviso e poi in una richiesta di rientro.
Oltre a questo un altro importante punto della regolamentazione finanziaria è poi quello del #pareggio di bilancio.
Il Patto è stato straordinariamente sospeso in epoca pandemica per concedere più flessibilità alle politiche di sostegno, ma un dibattito sulla sua #sostenibilità era comunque già vivo prima del 2020.
Solo ora però si è iniziato a fare passi più concreti a spinta della #Commissione che come proposta di riforma ha formulato al posto delle tradizionali procedure di infrazione dei piani di risanamento concordati con gli Stati membri di durata variabile, tenendo però fermi i parametri numerici.
Il dibattito dopo mesi di silenzio -la proposta risale ad Aprile – si sta infiammano però solo ora a livello mediatico anche perchè se un #accordo finale non sarà trovato le regole torneranno in vigore così come sono dal 2024.
La stessa Italia sembra remare contro un accordo mostrandosi indecisa nel dibattito, contribuendo con proposte che sembrando dette più per trovare scorciatoie che risolvere problemi strutturali.
In un dibattito pressoché vuoto il punto che però si rischia di perdere è che il PSC indica come l’Europa immagina il suo sistema economico unitario.
Quindi lo si vuole far rimanere come strumento di contenimento – come è stato fino ad ora – o si vuole pensare con questa riforma a come sostenere economie in continuo cambiamento con delle regole di certezza
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